Progetto del "Museo dell'acqua e dei mulini"

Castellammare (IT).



Notizie storiche sul Castello

 

 

C.N.R. Istituto Tecnologie Applicate ai Beni Culturali
arch. Luciano Cessari Coordinatore del Progetto
ARAMIS
"Arab Mills and Irrigation System in the Mediterranean Basin: Study, Documentation and Protection

Commissione Europea
Programma Raffaello
BRUXELLES

Il centro storico di Castellammare occupa il sito dell'antico Emporio Segestano, cio'è il porto di Segesta.

Con il decadere della potenza e dell'importanza di Segesta, decadde anche l'Emporio Segestano, fino a spegnersi del tutto senza lasciare alcuna traccia della passata grandezza.

La città si adagia sulle pendici dello scosceso pizzo Stagnone fino al mar Tirreno attraverso un tessuto urbanistico a reticolo regolare culminante con il borgo marinaro di impianto medievale e con il Castello risalente al periodo Arabo Normanno.

Il primo notevole segno della rinascita di quello che fu l'Emporio è costituito dal Castello, attorno al quale si formò il borgo. Del poderoso castello, una massiccia costruzione con pianta trapezoidale e torrione cilindrico esterno, si sconosce la data di costruzione, il costruttore e il committente. E' certo che esso nacque come posto di guardia e di avvistamento per i predoni del mare che, a partire dal XII secolo, infestarono il Mediterraneo.

L'arabo Edrisi nella sua opera intitolata "Il libro del Re Ruggero" scritta nella prima metà del secolo XII, dice che la fortezza di Castellammare era chiamata 'Al Madarig e del suo castello scrive. "nessun altro [castello] è più forte di sito ne' meglio munito per costruzione........ cui cinge intorno un fosso intagliato nella montagna: si entra nella fortezza per un ponte di legno che si leva e si rimette come si vuole. Come fortezza ebbe notevoli qualità sia per le sue caratteristiche costruttive che per la particonare ubicazione. Ha orti e vigne e un porto ma angusto."

E' da supporre che l'angusto porto cui si riferisce Edrisi sia l'attuale "Cala Petrolo" dove permanevano le antiche vestigia del Caricatore Segestano.

Più tardi i Normanni lo modificarono e lo allargarono e gli Svevi succeduti ai Normanni fortificarono la Città cingendola di mura e dotandola di un importante Castello alla marina, che non servì ad altro che adiventare punto di appoggio agli Angioini quando, vinto Manfredi a Benevento, entrarono in possesso della Sicilia.

Gli Angioini vi si fortificarono e ne fecero la loro base d'operazione. perchè era la più importante fortezza del lembo occidentale della Sicilia.

Federico II d'Aragona volendo togliere agli Angioini quest'unica fortezza che avevano in Sicilia, il 18 gennaio 1316 strinse d'assedio Castellammare per mare e per terra. L'assedio durò per qualche tempo, perchè gli Angioini avendo ben concentrate le loro forze, si difendevano strenuamente.

Dopo replicati e durissimi assalti, nell'aprile del 1316 s'impadronirono del Castello, ne distrussero le muraglie e ne abbatterono le fortificazioni. il castello subì danni gravissimi, una delle tre torri forse venne distrutta. Tuttavia dell'antico Castello rimase la bellissima scala di pietra e la torre che la contiene.

Nel 1500 il Castello era munito di due torri merlate: una detta di S. Giorgio e l'altra della Campana. Un'altra torre detta Baluardo fu eretta nel 1537. La torre, che attualmente esiste e che minaccia rovina, fu edificata nel 1586 quando per difendere la costa dai corsari, furono innalzate molte torri lungo il litorale. Il Castello era diviso dal sobborgo per mezzo di un ponte levatoio, sollevato il quale, si rendeva inespugnabile essendo circondato da ogni parte dal mare.

Dagli atti del Notaio Baldacci di Alcamo del 1537/38 e del 1559/60, si rileva che il Castello, in quell'epoca era ben fortificato. La torre di S. Giorgio e quella della Campana erano munite di piccole bombarde. Nella torre del Baluardo si trovavano cannoni, bombarde, macchine da guerra, colombrine, macchine lancia-pietre ed altri proiettili chiamati provolanti. Sulle mura poi vi erano delle enormi palle di pietra che, negli assalti, venivano lanciate contro i nemici.

Come prima accennato, il Castello venne costruito come posto di guardia e tale uso mantenne nel corso dei secoli. solo nel periodo a cavallo tra il 1800 e 1900 venne adibito a carcere.

Dopo essere appartenuto ai signori di Castellammare ferro, D'Antiochia, Peralta, De Luna, Perollo, Alliata, Russo, Spatafora, Moncada, Balsamo, Aragona, Ventimiglia, Naselli, ecc. passò prima alla famiglia Cassarà e successivamente al Demanio dello Stato (Demanio Marittimo) che attualmente ne è proprietario.

Il Comune che ne ha avuto la concessione intende utilizzarlo e valorizzarlo. Dopo gli ultimi lavori di restauro ormai prossimi alla conclusione, verrà destinato a museo cittadino con particolare riguardo alle attività marinare del paese, e riservando alcune sale per sezione destinata al "Museo dell'acqua e dei mulini".

 

 


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