Progetto del "Museo dell'acqua e dei mulini"

Castellammare (IT).

 

Il Progetto di allestimento del Museo dell'Acqua e dei Mulini

 

C.N.R. Istituto Tecnologie Applicate ai Beni Culturali
arch. Luciano Cessari Coordinatore del Progetto
ARAMIS
"Arab Mills and Irrigation System in the Mediterranean Basin: Study, Documentation and Protection

Commissione Europea
Programma Raffaello
BRUXELLES

 

Il Comune  di Castellammare del Golfo sta per ultimare il restauro del poderoso Castello di origine araba, che occupa l'estrema punta sul mare nel suo territorio. Il monumento destinato a Museo Cittadino, sarà gestito dallo stesso Comune.

In fase di ultimazione del restauro generale di questo importante centro culturale alcune sale verranno allestite e destinate al "Museo dell'Acqua e dei Mulini". Uno degli elementi caratterizzanti questa struttura sarà la sua natura di museo-laboratorio, inteso sia in termini di attività didattica che in termini di attività di ricerca.

Esso mira ad offrire un servizio che serva alla raccolta, allo studio e alla difesa di una cultura comune a gran parte dei paesi europei che si affacciano sul mediterraneo, che racconti la storia di un lavoro preindustriale con immagini  sul lavoro e sugli spazi del lavoro.

Questo Museo darà una collocazione idonea a tutti quei materiali ed attrezzi che sino ad oggi nella maggior parte dei casi sono andati perduti. Il materiale da esporre costituirà parte di un patrimonio catalogato, studiato, restaurato e reso presentabile al pubblico in un contesto di problematiche e di descrizioni storiche.

Il Museo si articola in tre sezioni: la prima comprende la biblioteca cartacea ed informatica, la seconda il centro di documentazione per la catalogazione e lo studio dei mulini nel bacino Mediterraneo e nella terza sezione si sviluppa il Museo vero e proprio con le sale espositive e didattiche.

La sezione biblioteca accoglierà volumi e riviste facilmente accessibili e consultabili raccolti in settori tematici specialistici (storia degli Arabi in Occidente, sistemi di irrigazione e canalizzazione, archeologia idraulica, archeologia della produzione, storia e tecnica dei mulini ad acqua).

Il centro di documentazione sarà dotato di aula telematica interattiva per la raccolta, l'elaborazione e lo scambio dei dati. In essa verranno attivati uno o più terminali informativi con banche dati degli studi storico-archeologici, elaborazioni ipertestuali delle ricerche svolte collegati in rete per l'invio di dati tra i poli e una biblioteca informatica per la consultazione.

Le due sezioni, dotate di uffici, si collocano nel primo livello del museo, in un'area distinta dall'area espositiva.

Questa ultima è disposta invece su tre livelli.

Nel primo livello oltre all'ingresso, con la biglietteria e i servizi igienici sono organizzati gli spazi informativi con consultazione, su terminali, di prodotti multimediali, di banche dati di studi storico-archeologici con testi e disegni su supporto informatico e di elaborazioni ipertestuali sul tema.

Una sala conferenze verrà destinata anche alla riproduzione di audiovisivi, filmati e documentari esplicativi del funzionamento dei mulini ad acqua e del loro rapporto con il territorio e con i sistemi di canalizzazione idrica e irrigazione agricola.

Una sequenza di pannelli guiderà il visitatore in un percorso sistematico ritmato da informazioni, commenti critici, dati analitici, documenti, oggetti, testimonianze, disegni, foto e schemi.

Tutti i pannelli del museo corrispondono e si unificano ad uno schema assicurando al visitatore lo stesso ordine e una grande facilità di lettura.

I pannelli illustreranno sia la storia e le caratteristiche di questi edifici che le tecniche di funzionamento e descriveranno i sistemi di distribuzione delle acque che gli Arabi realizzarono nelle aree rurali delle loro conquiste.

Le sale successive sono dedicate all'intero ciclo di produzione antico della farina: dalla raccolta, alla pulitura e macinazione del grano. In esse verranno esposti gli antichi macchinari per la molitura, dalle ruote in legno a quelle in metallo, dalle macine agli argani per il loro sollevamento, precedentemente raccolti nel territorio e adeguatamente restaurati.

La loro disposizione sarà tale da consentire la comprensione del funzionamento degli edifici molitori. I pezzi originali saranno affiancati da modelli in scala che riproducono nei dettagli i meccanismi e gli attrezzi per la macina al fine di chiarire ulteriormente il processo di produzione.

Nell'ultimo livello, accessibile anche direttamente dall'esterno e posto a quota -9,50, si trova un ambiente particolarmente suggestivo, a lungo destinato a granaio e così ancora nominato. Questo locale, di fondazione del maschio del castello, ospiterà una ricostruzione fedele e completa di un mulino, disposta su due livelli: nel piano superiore si troverà la sala per la pulitura e la macinazione del grano e nel piano inferiore il locale garraffo con la ruota orizzontale e i dispositivi per la caduta dell'acqua.

 

 


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